Libero Andreotti
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Biografia breve di Libero Andreotti
Libero Andreotti (Pescia 1875 - Firenze 1933) è stato uno scultore italiano del XIX secolo. Durante gli anni dell'adolescenza unisce lavoro (come fabbro prima e tornitore poi) e studio (frequenta una scuola artigianale di disegno). Lasciato il paese natale, si sposta prima a Lucca, poi a Palermo ed infine a Firenze (1899), dove riesce ad ottenere un mnodesto impiego come tipografo; contemporaneamente disegna caricature per giornali ed illustra libri e manifesti. Stringe amicizia con artisti come Galileo Chini, Oscar Ghiglia, Adolfo De Carolis, che lo incoraggiano a dedicarsi alla scultura. Il critico d'arte Mario Galli gli mette a disposizione il proprio studio, e Andreotti comincia a creare opere in gesso e terracotta. Nel 1902, anno che segna l'inizio vero e proprio della sua attività artistica, si trasferisce a Milano; qui viene a contatto con le istanze divisioniste e conosce Alberto e Vittore Grubicy, che lo prendono sotto la loro protezione. L'artista si trova cosi ad esporre a Venezia e soprattutto a Parigi, dove soggiorna dal 1907 al 1914. Nella capitale francese ottiene un immediato successo, e nel 1911 tiene la sua prima personale, alla Bernheim Jeune, in occasione della quale presenta opere come La Vetta, bronzo molto vicino al simbolismo, e i sei preziosi Bassorilievi in marmo rosa. Risale a questi anni l'avvicinamento da parte di Andreotti allo stile di Rodin, Mailol e soprattutto Bourdelle. L'artista non disdegna anche lavori su commissione: scolpisce cosi due nudi per la sala di musica nel palazzo di Charles Stern a Parigi e il gruppo in bronzo Digna e Atteone, per la villa di Hythe, vicino a Londra, su incarico di Sir Philip Sassoon. Tornato in Italia, si stabilisce a LuCca, e alterna il proprio lavoro allo studio approfondito dei classici, in particolare Donatello, Nicola Pisano e Jacopo della Quercia. Negli anni Venti si lascia convincere dall'amico Ugo Ojetti a dedicarsi alla scultura civle: nascono così il monumento ai caduti di Roncade del 1922 e quello di Saronno del 1924. Nello stesso 24 l'artista partecipa alla Biennale di Venezia, mentre nel 1926 esegue la statua in marmo della Pietà e i due bassorilievi per la Cappella di S. Anna in Santa Croce a Firenze. Con Adolfo Wildt, Arturo Dazzi e Pietro Canonica lavora anche al monumento della Vittoria eretto a Bolzano nel 1928. Negli anni che precedono la morte improvvisa Andreotti è a Firenze un attivo promotore di attività culturali: è tra i primi ad intuire il genio di Montale, essendo infatti un acuto lettore di testi poetici. Andreotti scompare prematuramente nel 1933. Grandi retrospettive a lui dedicate si sono tenute a Pescia nel 1976 e a Firenze, a Palazzo Strozzi, nel 1978.
Fonte: La Scultura italiana del primo Novecento
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